A Bologna la Disneyland del tortellino, firmata Oscar Farinetti
Dopo i punti vendita di Torino, Genova, Roma, Firenze, Milano e quelli sul suolo estero, di Monaco di Baviera, San Paolo, New York, Los Angeles, nasce a Bologna il più grande parco agroalimentare del mondo:
il Fico Eataly World.
Un nuovo spazio postmoderno dedicato al cibo: una superficie di 100 mila mq dove assaggiare, comprare ed ascoltare storie eno-gastronomiche.
I requisiti fondamentali sono: bontà e made in Italy.
Un luogo destinato a diventare un epicentro culturale dei sapori.
In questo luogo privilegiato sono tantissimi i giovani che hanno trovato impiego, riscoprendo antichi mestieri (dall’arte panificatoria alla sfoglia, all’arte dolciaria ecc..)
Eataly World
Lo spazio si contraddistingue per il suo spirito ludico: all’interno 6 “attrazioni” approfondiscono i temi della nutrizione.
Una sintesi tra Expo 2015 ed un “Lunapark”, ma senza trascurare la mission didattico-educativa.
Fico sara’ infatti anche teatro di corsi e convegni universitari.
Infatti le giostre multimediali raccontano, avvalendosi del mezzo tecnologico, la relazione tra uomo-natura e l’importanza di un’alimentazione corretta, attraverso l’uso di schermi touch screen e lavagne multimediali.
Un’altra curiosità e’ rappresentata dall’area dedicata alla pasticceria, situata accanto a quella sportiva che comprende un campo da beach volley e un minigolf a forma di stivale.
Non manca nemmeno la direzione artistica, curata dal regista Maurizio Nichetti, che propone una rassegna cinematografica a tema alimentare.
Secondo l’imprenditore Farinetti non bisogna temere di pensare in grande, specialmente perché Bologna e’ una città fortemente europeista e competitiva.
Il FICO comprende oltre 45 ristoranti, tutti d’ispirazione italiana, ma con un approccio internazionale, rivolto al mercato estero, che punta al meglio dei cibi e dei vini italiani.
Da un punto di vista economico sono moltissimi gli aspetti postivi:
4 anni di lavoro per completare l’opera , più un costo di 120 milioni di euro tra sovvenzioni pubbliche e private.
Sono 150 le aziende italiane che hanno stretto una partnership finalizzata anche alla creazione di nuovi posti di lavoro.
L’obiettivo finale e’ di raggiungere i 6 milioni di visitatori l’anno con importanti sviluppi a livello turistico ed economico.
L’augurio e’ che questa infrastruttura costituisca un trampolino di lancio per il made in Italy ed il mercato agro-alimentare.